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La Mia Chiropratica

Nel libro: “Chiropratica – Storia ed Evoluzione di una nuova professione,” Walter L Wardell inserisce una citazione dello storico e giornalista Irlandese, Brian Inglis,: “La nascita e crescita della chiropratica è uno dei più importanti fenomeni nella storia degli Stati Uniti.” Wardell comincia l’introduzione del suo libro con la seguente frase:

La Chiropratica è un fenomeno unico; il 1995 ha scandito il suo centesimo anniversario. Di tutte le scuole di guarigione che sono apparse in America, nessun’altra è durata così a lungo ed ha avuto così tanto successo. Continua a essere la principale concorrente al dominio della medicina allopatica negli Stati Uniti. Se nel futuro rimarrà così o si inserirà nella corrente medica principale rimane una domanda alla quale per ora non si può ancora dare una risposta.

La Chiropratica è stata definita una filosofia, un’arte e una scienza delle cose naturali e se ci fosse un termine per dare un significato unico a tutti e tre gli elementi di questa triade la parola o espressione sarebbe: Sublussazione. La definizione più comune per sublussazione è:
“un complesso di cambiamenti articolari funzionali e/o strutturali e/o patologici che compromette l’integrità neurologica e può influenzare la funzione degli organi, dei sistemi e della salute in generale.”

Fondamentalmente, le conseguenze della sublussazione creano progressivamente, con il passare del tempo, una diminuzione del potenziale di salute di un essere umano. La chiropratica, insieme allo sviluppo di un mondo sempre più tecnologico, si è evoluta ampiamente da quando il dottor D.D. Palmer (il padre fondatore) portò alla luce il significato e le conseguenze della sublussazione.
In seguito, il termine sublussazione è stato sostituito con termini e descrizioni più sofisticati e scientificamente più corretti. Da un punto di vista tecnico e scientifico, la sublussazione, in tutti i suoi intricati dettagli, è stata descritta in termini di un’aberrazione anatomica, fisiologica e/o biochimica, con qualche forma di implicazione neurologica”.

Le conseguenze negative, di lunga o corta durata, di questa Sublussazione Vertebrale Complessa (VSC), come è comunemente definita da molti autori, vanno da piccole alterazioni, sintomi, dolori e processi di malattia fino a processi di malattia debilitanti, disabilitanti e/o mortali. Più semplicemente, le VSC impediscono il funzionamento ottimale del nostro corpo.

Nonostante il termine sublussazione sia stato criticato dalla classe medica, rappresenta il concetto unico e più importante nel definire la strada che ha dato alla chiropratica la sua identità e unicità. Alla luce del fatto che la chiropratica è cresciuta al punto da diventata una delle discipline sanitarie più popolari e di maggior successo nel mondo, è fondamentale non sottovalutare il significato e il valore del termine sublussazione.
Nei miei 28 anni di sviluppo professionale ho dedicato centinaia di ore nello studio delle basi scientifiche della Sublussazione Vertebrale Complessa. Sono consapevole del fatto che il termine sublussazione possa sembrare datato rispetto alla moderna neuroscienza, in ogni caso, preferisco l’utilizzo della parola sublussazione perché sintetizza la moltitudine di implicazioni relative alle altri componenti della chiropratica, cioè l’arte e la filosofia.

La scienza e lo studio del processo di degenerazione spinale, le conseguenti implicazioni negative sulla funzione neurologica, e successivamente sul potenziale di salute, sono categorizzati nella breve lista che segue:

- compressione della radice del nervo spinale

- irritazione locale degli elementi del tessuto nervoso

- compromissione o trauma vertebro-vascolare

- disfunzione o dis-regolazione del sistema nervoso autonomo

- neuro-tossicità (infiammazione)

 

I primi testi sulla chiropratica descrivono la disfunzione neurologica che avviene a causa di una sublussazione con la metafora di un “circuito spilla da balia”.
Essenzialmente, il sistema fondamentale a due sensi del nostro corpo porta informazione al cervello attraverso il sistema nervoso sensoriale (propriocettivo) e successivamente porta informazione in uscita dal cervello agli organi, le ghiandole, i muscoli, e le cellule del corpo attraverso il sistema neuro-motorio. Una volta che questo meccanismo ciclico viene alterato, si instaura un processo degenerativo che diventa nel tempo sempre più consolidato con cambiamenti degenerativi che peggiorano progressivamente . La moderna neuro-scienza usa terminologie più attuali e precise per descrivere questo meccanismo, ovvero: dysponesis e/o neuro-plasitcità

2 MODELLI DI DISFUNZIONE NEURO-SPINALE:
La disfunzione neurologica che avviene a causa della compromissione di integrità spinale sopra menzionata può essere divisa in due categorie:

1)    Modello Disafferente: Un input afferente anormale, risultato di una restrizione articolare che implica una diminuzione funzionale nell’attività di fibre meccano-recettive afferenti di grande diametro, e simultaneamente un aumento funzionale nell’attività di fibre nervose afferenti nocicettive (del dolore).

2)    Modello di Dis-regolazione Neuro-Immune: Questo secondo modello si riferisce principalmente alla connessione tra il sistema immunitario e il sistema nervoso. In essenza, un sistema immunitario sano richiede la presenza di un sistema nervoso sano e ben-funzionante e i due devono lavorare insieme. Sono stati pubblicati molti studi che dimostrano gli effetti diretti e indiretti del sistema nervoso sul sistema immunitario. Il dr Christopher Kent, nei suoi modelli sulla sublussazione vertebrale, ha documentato dati che dimostrano come delle specifiche correzioni (aggiustamenti) di lesioni (VSC) della colonna vertebrale migliorano l’efficienza e il funzionamento del sistema immunitario.

 

MODELLI DELLA SUBLUSSAZIONE E TECNICHE CORRETTIVE*

La letteratura chiropratica solitamente usa 3 classificazioni della sublussazione. Il dr Kent, nel suo Modello di Sublussazione descrive 3 classificazioni generali: segmentale, posturale e tonale. Personalmente, aggiungerei un’altra più distinta classificazione - energetica: quello che definisco lo stato del campo energetico di tutto il corpo – che solitamente non è inclusa nella maggior parte dei modelli che ho studiato.
In aggiunta, ci sono diversi altri elementi qualitativi, di cui ci occupiamo, per raggiungere cambiamenti più importanti e risultati positivi.

Secondo la descrizione dei modelli del dr Kent:

1. Il modello segmentale implica una perdita di movimento articolare macro o micro e/o di posizione vertebrale in articolazioni vertebrali isolate, specifiche.
Ci sono 3 tecniche/sistemi che utilizzo per approcciare la correzione di questo modello:
- Activator (con l’utilizzo di uno strumento che emette una percussione ad una velocità precisa)
- Gonstead
- Motion palpation.

2. Il modello posturale: schemi globali di sublussazione che si riflettono nella postura corporea di una persona, in cui si mette una particolare enfasi sulle curve spinali sagittali (lordosi, cifosi). In questo modello utilizzo la tecnica/sistema
- CBP (Chiropractic Biophysics)

3. Il modello tonale: Le tecniche/sistemi tonali sono più attente al linguaggio del corpo e alla reattività sesorio-dominante, stimolo-risposta. La specificità è di grande importanza in queste tecniche:
- KST (Koren Specific Tecnique con l’utilizzo di uno strumento)
- BGI (BioGeometric Integration)
- NSA (Network Spinal Analysis).

4. Il modello energetico: ha una base emozionale, nell'applicazione della tecnica si instaura una comunicazione non-locale fra il paziente e il dottore
- BEST (Bio-Energetic Synchronization Technique).

* Nota: Molti sviluppatori di tecniche preferiscono che il loro metodo non sia categorizzato come una “tecnica” perchè può creare limitazioni. Per questo motivo, piuttosto che “tecnica”, si preferisce utilizzare il termine Sistema per analizzare e correggere l’integrità/funzione spinale.

 

Alcune altre caratteristiche da comprendere dellla sublussazione vertebrale (VSC):
- La VSC è dinamica – implica il potenziale continuo e variabile di guarigione del corpo (in contrasto allo statico, categorico, stadio finale della malattia)
- La VSC è sia oggettiva che soggettiva – Non è necessariamente correlata, nè proporzionata alla percezione del dolore e della sofferenza riportata dal paziente

 

 

APPLICAZIONE CLINICA
Dall’inizio della professione chiropratica, i chiropratici hanno sviluppato dozzine di metodologie, tecniche e modelli che servono al chiropratico da processo analitico per determinare la migliore e più appropriata tecnica e protocollo di correzione della sublussazione vertebrale complessa (VCS). Nella cura reale del paziente questi modelli rappresentano dei concetti teorici non-lineari e molto più complessi di quello che si potrebbe immaginare. Nella maggior parte, se non in ogni caso, il paziente si presenta con diverse combinazioni, variazioni e configurazioni dei modelli sopra citati. In conclusione, è responsabilità del chiropratico usare parametri di pre e post valutazione che verifichino i risultati positivi (sia soggettivi che obiettivi) nel miglioramento della condizione della sublussazione vertebrale complessa e nel potenziale di salute della persona.

Si è scritto molto sulla correlazione e sulla spiegazione di come la chiropratica ha avuto risultati nella remissione di una innumerevole quantità di malattie, sindromi e di una miriade di disturbi. Paradossalmente, la lunga lista di risultati “miracolosi” che milioni di pazienti chiropratici hanno riportato, potrebbe portare qualcuno a ritenere che la chiropratica è la panacea di tutti i mali. Al contrario, il principio filosofico originale della chiropratica asserisce che non c’è pretesa nella chiropratica di curare alcuna malattia specifica (approccio della medicina allopatica). La premessa base della chiropratica semplicemente attesta che il solo obiettivo della chiropratica è di rimuovere l’interferenza nel sistema nervoso, correggendo la Sublussazione Vertebrale Complessa (VSC), con lo scopo di permettere all’intelligenza innata del corpo di esprimerre il suo massimo potenziale di guarigione.

 

LA FILOSOFIA DELLA MIA CHIROPRATICA
Nei miei 28 anni di epserienza clinica ho scoperto che l’aspetto più impegnativo, ma tuttavia più gratificante, della chiropratica è il suo approccio artistico e vitalistico. Vitalistico implica la qualità intrinseca nel corpo umano della neg-entropia (opposto di entropia), sinonimo di guarigione. In aggiunta allo storico ruolo della chiropratica di professione di guarigione-vitalistica, ci sono montagne di documentazione, al di fuori della chiropratica, che illustrano la capacità innata del corpo di superare cosiddette “malattie incurabili” in stato avanzato.

Le più grandi ricompense che ho avuto dalla mia carriera professionale mi sono giunte sia dalla mia esperienza personale nel superare i miei problemi di salute, che dalle esperienze e opportunità che ho avuto dall’osservare le storie di migliaia di pazienti di cui mi sono preso cura.

La più grande sfida professionale che ho incontrato è stata quella di rimanere umile e imparare a riconoscere pienamente l’innata saggezza del corpo – che sottostà al principio del processo vitalistico di guarigione. Spesso è successo, soprattutto nelle circostanze più difficili, che più rimanevo paziente e confidente – lavorando per permettere al corpo di fare il suo naturale percorso di guarigione, più ero partecipe di risultati consistenti e grandiosi. E non vi è nulla di più gratificante del vedere persone in condizioni disperate, cambiare e riacquistare la loro vitalità, in molti casi anche in brevi periodi di tempo. Queste esperienze hanno fatto sì che dedicassi la mia vita-lavoro a viaggiare il mondo per ricercare, studiare e assemblare le tecniche e i metodi più avanzati ed efficaci che sono riuscito a trovare.

Rimanere presente e rispettoso della saggezza del corpo in ogni momento è la grande prova che devo superare continuamente e che ho visto essere comune in molti colleghi con cui mi relaziono.

 

LA MIA ARTE CHIROPRATICA
Nella parte dedicata ai modelli della sublussazione ho elencato le tecniche che, in 30 anni di studio e ricerca, ho selezionato e integrato per creare un sistema di aggiustamento che potesse soddisfare la più vasta gamma di pazienti e di problematiche, portando i migliori risultati in termini di qualità, di quantità e di durata nel tempo.

Al di là del fatto che un DC (Doctor of Chiropractic) lavori con “il solo uso delle mani” o con l’ausilio di qualche strumento specifico per la correzione delle sublussazioni, le tecniche e i metodi applicati richiedono un insieme di competenze che possono e dovrebbero essere sviluppate nel corso del tempo con la pratica, questa è l’arte della chiropratica. Rimango costantemente stupefatto dalla squisita sensibilità del corpo e dalla sua reattività quando un preciso, specifico aggiustamento viene applicato nell’esatto momento, con la giusta forza (a volte un soffio), nella giusta posizione e con una precisa direzione, in accordo con il suo bisogno specifico in quel determinato istante di tempo.

 

 

 

 

 

Pubblicato in data 23/11/2016



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